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Ricostruzione ipotetica del cantiere dell'Anfiteatro Flavio
Disegno dell'Arch. |
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Dopo anni di studi, confronti, intuizioni e verifiche sul campo, l'architetto Piero Meogrossi riconferma l'ipotesi rivoluzionaria più volte sostenuta: il disegno urbano di Roma, lungo tutto il percorso delle sue vicende storiche, è rimasto subordinato ad un decumanus astronomico (misura tra terra e cielo) coincidente con il Dies Natalis Urbis del XXI aprile. Secondo Meogrossi, quest'asse di collegamento solare, la cui giacitura è perpendicolare all'antica Via Lata, è stato sin dalle origini di Roma, linea guida per il tracciato - pomerium della Roma quadrata, romulea. L'asse collega topograficamente: il labirinto della Domus Flavia il criptoportico della Vigna Barberini, l'arco di Costantino, il centro del Colosseo, la sala ottagonale della Domus Aurea. Si tratta di un vero e prorio DNA topografico capace di perpetuare nelle varie epoche il profilo nascosto dell'identità urbana. Le scoperte dell'architetto Meogrossi, che ha reinterpretato il disegno della Forma Urbis "a la maniera de li antichi", permettono di avviare una rilettura delle identità del territorio e della morfologia "in media urbe" e di ricomporre, secondo modalità policentriche, i luoghi dispersi e la memoria stessa della città. |
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