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Sabato 4 aprile 2009 alle ore 16.00 si terrà una visita guidata alla Basilica di S. Croce in Gerusalemme. Non è previsto un biglietto di ingresso. La visita guidata è gratuita per i soci regolarmente iscritti. I non iscritti possono iscriversi prima dell'inizio della visita presentandosi con 15 minuti di anticipo.
La prenotazione è necessaria per motivi organizzativi ed avviene per via telematica mandando un messaggio email completo di nome, cognome e numero di telefono all'indirizzo didattica@festinalentecirsa.org
oppure via FAX al numero 06 62276419
La basilica di S. Croce in Gerusalemme sorge alle pendici del monte Esquilino, e precisamente sui resti di una villa la cui costruzione venne avviata da Settimio Severo e terminata da Eliogabalo nei primi due decenni del III secolo d.C. In seguito la villa - che comprendeva: l'Anfiteatro Castrense, il circo Variano, cosiddetto dal nome della famiglia di Eliogabalo, il quale vi innalzò l'Obelisco di Antinoo, le Terme ed un nucleo abitativo - fu decurtata dalla costruzione delle Mura Aureliane. All'inizio del IV secolo il complesso venne scelto da Elena, madre dell'imperatore Costantino, come residenza e da quel momento prese il nome di Palazzo Sessoriano. Il termine sessoriano deriva dal verbo latino sedeo: infatti, nel periodo del tardo impero, in una sala del Palazzo si riuniva il Consiglio imperiale. Ancora oggi le riunioni periodiche ufficiali vengono dette "sessioni", parola che ha la stessa radice linguistica. La leggenda vuole che furono proprio Costantino e sua madre Elena a costruire la prima chiesa, nella zona del grande atrio rettangolare della domus.
La basilica, detta inizialmente Sancta Hierusalem, fu denominata in seguito Sessoriana o Heleniana; sorse per custodire le reliquie della Passione di Gesù Cristo - tre pezzi di legno della Croce, un chiodo, due spine della corona, parte dell'iscrizione di Ponzio Pilato in latino, ebraico e greco «Gesù di Nazareth re dei Giudei», la spugna imbevuta di aceto usata per dissetare Gesù, uno dei trenta denari di Giuda e frammenti della colonna della flagellazione - ritrovate miracolosamente sul Calvario e portate a Roma da Elena. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito vari rifacimenti architettonici di cui l'ultimo, compiuto nella metà del Settecento dagli architetti Gregorini e Passalacqua, ha conferito a S. Croce l'aspetto attuale.
Splendida la facciata, uno dei capolavori del barocchetto romano, d'impianto concavo-convesso di ascendenza borrominiana.
(Rossana Castrovinci)
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